15 Gennaio 2005 Secondigliano (NA). Uccisa Carmela Attrice, madre di uno scissionista, non aveva voluto subire lo sfratto della camorra rivale.

Carmela Attrice è stata uccisa perché, madre di uno scissionista, non aveva voluto subire lo sfratto della camorra rivale. Perché a differenza di tanti vicini viveva blindata in casa pur di non finire in mezzo alla strada. La mala sgombera gli alloggi popolari, li occupa come meglio crede, ammazza chi non ubbidisce. Si serve di sicari giovani e tracotanti che, dopo il delitto, si siedono sotto la statua di San Pio, al centro del fortino delle “Case celesti”, a Secondigliano, per godersi la scena della disperazione dei parenti e l’arrivo affannato degli investigatori. Dettagli riferiti dagli stessi testimoni perché, secondo i pm dell’Antimafia Giovanni Corona e Luigi Cannavale, quello di Carmela Attrice è stato un “omicidio sbagliato”. Perché si trattava di una donna (intoccabile, stando ai vecchi codici d’ onore) e perché non aveva un ruolo attivo nella faida tra il clan Di Lauro e gli scissionisti che ha fatto 45 morti ammazzati in dodici mesi. «Sono rimasti lì dopo l’omicidio, erano alle vostre spalle a ridacchiare e a darsi le gomitate – racconta uno dei testimoni ai carabinieri del colonnello Luigi Sementa – avevano ancora le pistole addosso, tanto erano sicuri di sé». Circostanza confermata dalle riprese delle telecamere. I killer, dopo aver ucciso, si erano seduti sotto la statua di San Pio, proprio di fronte alle finestre della vittima, le occhiate beffarde alla figlia di Carmela. (da La Repubblica)

 

 

Fonte: Sdisonorate – Le mafie uccidono le donne – Associazione daSud

Carmela Attrice, Napoli.
La camorra a Secondigliano dispone come meglio crede degli alloggi popolari: decide chi e per quanto tempo ci deve stare, se e quando qualcuno deve lasciare la casa. A Carmela lo sfratto viene imposto perché madre di uno scissionista, ma lei non ci sta e per questo vive per anni blindata in casa. In quegli anni a Secondigliano la guerra tra scissionisti e Di Lauro fa 45 vittime. Anche se è sempre stata estranea agli affari del figlio, con la scusa di una comunicazione importante da parte di Paolo Di Lauro, Carmela viene fatta scendere in cortile e brutalmente assassinata con numerosi colpi al volto e al petto.
 

fonte: it.wikipedia.org

15 gennaio 2005: omicidio di Carmela Attrice (Arzano, 1º marzo 1957 – 15 gennaio 2005) pregiudicata, era la madre di Francesco Barone, ritenuto dagli investigatori uno “scissionista”.

 

 

 

Articolo di La Repubblica del 17 Gennaio 2005
Napoli, presi i killer della donna
di Irene De Arcangelis

NAPOLI – Questa volta qualcuno ha parlato. Dopo il delitto ha raccontato tutto ai carabinieri. Nel giro di dodici ore ha fatto arrestare sei dei sette presunti killer di Carmela Attrice, 47 anni, ammazzata sabato mattina a Secondigliano con dieci colpi al volto. Indagati tra i 22 e i 28 anni, ma c’ è anche un ragazzo di sedici anni. Aprono una crepa nel muro dell’ omertà mafiosa due testimoni (ora sotto protezione) decisi a punire gli assassini di una persona che era loro molto vicina. «Se, come ci auguriamo, crescerà la collaborazione dei cittadini – commenta la vicenda il ministro dell’ Interno Giuseppe Pisanu – Napoli si libererà prima del previsto dallo sfruttamento sanguinario della camorra. Posso assicurare che camorristi e mafiosi di ogni estrazione vivranno giorni sempre più difficili». Con gli arresti dei carabinieri vengono svelati i retroscena del delitto. Carmela è stata uccisa perché, madre di uno scissionista, non aveva voluto subire lo sfratto della camorra rivale. Perché a differenza di tanti vicini viveva blindata in casa pur di non finire in mezzo alla strada. La mala sgombera gli alloggi popolari, li occupa come meglio crede, ammazza chi non ubbidisce.

Si serve di sicari giovani e tracotanti che, dopo il delitto, si siedono sotto la statua di San Pio, al centro del fortino delle “Case celesti”, a Secondigliano, per godersi la scena della disperazione dei parenti e l’ arrivo affannato degli investigatori. Dettagli riferiti dagli stessi testimoni perché, secondo i pm dell’ Antimafia Giovanni Corona e Luigi Cannavale, quello di Carmela Attrice è stato un “omicidio sbagliato”. Perché si trattava di una donna (intoccabile, stando ai vecchi codici d’ onore) e perché non aveva un ruolo attivo nella faida tra il clan Di Lauro e gli scissionisti che ha fatto 45 morti ammazzati in dodici mesi. «Sono rimasti lì dopo l’ omicidio, erano alle vostre spalle a ridacchiare e a darsi le gomitate – racconta uno dei testimoni ai carabinieri del colonnello Luigi Sementa – avevano ancora le pistole addosso, tanto erano sicuri di sé». Circostanza confermata dalle riprese delle telecamere. I killer, dopo aver ucciso, si erano seduti sotto la statua di San Pio, proprio di fronte alle finestre della vittima, le occhiate beffarde alla figlia di Carmela. Dodici ore dopo erano in caserma. Si tratta di Michele Tavassi, 22 anni; Salvatore Starace, 26 anni e il tristo soprannome di “bin Laden”, due dei tre sicari. Le vedette Gennaro Esposito, 28 anni; Salvatore Zimbetti e Salvatore Esposito di 27. E poi il sedicenne, Pasquale R., postino del clan con il compito di consegnare messaggi di minacce alla vittima. Sabato mattina era stato lui a citofonare per far scendere di casa Carmela con la scusa di una comunicazione da parte del clan di Paolo Di Lauro. E lei si era fidata. Racconti dettagliati dei testimoni, riconosciuti gli uomini del commando che hanno agito a volto scoperto. Che hanno sparato in tre contro Carmela mentre le vedette bloccavano gli ingressi al rione delle “Case celesti”. Ma anche intercettazioni ambientali che hanno registrato, tra l’ altro, una lite tra i presunti assassini subito dopo il delitto. Perché uno di loro aveva rischiato di morire sotto i colpi: i complici si erano distratti con la mira.

 

 

Fonte:pupia.tv
Articolo del 12 dicembre 2012
Arrestato il figlio di Carmela Attrice, uccisa dalla camorra: ispiro’ “Gomorra”

NAPOLI. A Casavatore i carabinieri hanno arrestato Francesco Barone, ritenuto affiliato al clan camorristico “Marino”, satellite del neo gruppo camorristico della “Vanella Grassi” operante a Napoli nord e nei comuni limitrofi.

Barone, che è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale , è il figlio di Carmela Attrice che fu uccisa in un agguato avvenuto alle Case Celesti il 15 gennaio del 2005, nel pieno della guerra tra gli Scissionisti e gli uomini del clan Di Lauro per il controllo delle piazze di spaccio della droga a Napoli.

L’episodio destò particolare clamore: la donna, infatti, fu fatta scendere in strada con un pretesto e uccisa con diversi colpi d’arma da fuoco. La sua unica colpa era quella di essere appunto la mamma di Francesco Barone, che secondo gli uomini dei Di Lauro si stava avvicinando ad un esponente del clan degli Scissionisti.

La vicenda di Carmela Attrice è stata raccontata nel film “Gomorra” in una delle scene più strazianti della pellicola.

 

 

 

Fonte:  anteprima24.it
Articolo del 3 ottobre 2017
È come Gomorra, killer pagano gli innocenti che sono in cella
di Fabio Postiglione

Napoli – Due omicidi, tra i più agghiaccianti della faida di Scampia e Secondigliano a Napoli, quella tra il 2004 e il 2005 ha portato alla morte di oltre 80 persone in poco più di dieci mesi. Gelsomina Verde, torturata, uccisa e data alle fiamme il 21 novembre del 2004 perché non volle tradire il suo ex fidanzato, e Carmela Attrice, assassinata alle Vele di Scampia il 15 gennaio del 2005 per non aver rivelato il nascondiglio del figlio. Per entrambi gli omicidi ci sono affiliati che scontano pene definitive ma secondo Pasquale Riccio, ex killer del gruppo degli Abbinante, i responsabili non solo loro ma chi ha partecipato agli agguati «paga il silenzio versando soldi ogni mese in carcere».

Retroscena inediti che aprono a nuovi scenari investigativi che chiaramente vanno avvalorati da riscontri esterni che in questo momento inquirenti e investigatori stanno cercando anche perché ritengono che Riccio sia un pentito credibile e le sue accuse hanno già portato a molti arresti e condanne. Sul delitto di Gelsomina Verde il pentito dice di essere certo che a commettere l’omicidio non è stato Ugo De Lucia, già condannato all’ergastolo, ma Antonio Mennetta.

«Lui versa a De Lucia tremila euro al mese e nel 2012 fece tornare la sua famiglia al rione del Perrone per vendere droga dopo che furono cacciati». Per il collaboratore lo fa in segno di riconoscenza perché «ci diceva che De Lucia era innocente e ci faceva intendere che era stato lui». Sul delitto di Carmela Attrice si sofferma sulla figura di Michele Tavassi, uno dei tre ragazzi condannati a 23 anni per l’omicidio. «Era con me in carcere a Santa Maria Capua Vetere. I Di Lauro li hanno abbandonati e Gennaro Marino per il loro silenzio li paga».

 

 

 

 

 

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